sabato 21 novembre 2015

Torna la Serie A, il punto dopo 12 partite


Dopo un 12 giornate di campionato, si può cominciare tranquillamente a fare un primo "bilancino", per vedere chi non ha tradito le aspettative, chi ha deluso e chi sta facendo il campionato che doveva fare. Questo era un post che dovevo scrivere durante la pausa, ma cause più importanti ed impegni vari mi hanno impedito di trattare un argomento così leggero e insignificante mentre c'erano e purtroppo ci sono ancora moltissimi argomenti molto più seri e interessanti, ma non sono qui a fare trattati di storia, geografia o altro come ultimamente ognuno si sente legittimato a fare. Io non me la sento e quindi parlo di calcio. 

Le sorprese

Prima fra tutte, la Fiorentina. Chi la avrebbe pronosticata come capo classifica dopo 12 giornate di campionato? Nessuno. Gioco brillante, veloce, possesso palla, fantasia, tanti gol: è questa la Fiorentina di Paulo Sousa, che ha solo accusato qualche leggero passaggio a vuoto, ma in tutte le partite, compresa la sconfitta casalinga contro la Roma, ha messo tutti sotto a livello di gioco. Al momento nessuno è riuscita a contrastare questo tipo di calcio, molto bello e divertente da vedere. Chapeau.

Anche l'altra capolista, l'Inter, la si può annoverare tra le sorprese. Senza un gioco spumeggiante, ma con un'organizzazione e una difesa granitica, la squadra di Milano ha raccolto moltissimo, segnando pochissimo e subendo pochissimo, esclusa la quaterna presa dalla Fiorentina. Potrà andare avanti una squadra vincendo sempre 1-0? Migliorerà il gioco? Lo scopriremo solo vivendo diceva Battisti. Se migliorerà allora saranno guai maggiori per tutti. Granitici.

Terza sorpresa il Sassuolo, anche se ormai, al terzo anno di serie A, la squadra di Di Francesco comincia a non esserlo più. Bel gioco, giovani interessanti, zona Uefa conquistata. Riuscirà a mantenere questo andamento fino alla fine? Se sì allora un posto in Europa è possibile. Freschi. 

Altra sorpresa, almeno per me, è l'Atalanta di Edy Reja che in 12 giornate ha conquistato la bellezza di 18 punti, quasi la metà di quelli che serviranno per la salvezza. Si può quasi parlare di obiettivo raggiunto. E poi avete visto la partita a San Siro contro il Milan? Secondo tempo fantastico e vittoria sfiorata. Salvi.

Ulteriore sorpresa è l'Empoli di Gianpaolo, sinceramente non credevo potesse giocare ancora così bene dopo la partenza di Sarri, 14 punti sono già un bel bottino, con un Saponara stratosferico, anche se quando è mancato non sembra che la squadra ne abbia risentito. Conferma. 

Inserirei in questa fascia anche il Frosinone di Stellone, dopo quattro sconfitte iniziali non sarebbe stato facile per nessuno riprendere la marcia e conquistare 11 punti che la tengono in piena lotta salvezza, con una rosa tutt'altro che eccelsa. In casa la squadra è da salvezza, fuori decisamente no. Casalinghi. 

Le delusioni

Non si può non partire dalla squadra campione d'Italia, la Juventus, 18 punti in 12 giornate non è proprio quello che ci si aspettava dalla squadra di Allegri. La squadra non ha saputo, a ragione, ancora assorbire le partenze di tre pezzi da novanta come Vidal, Pirlo e Tevez ed ha incontrato eccessive difficoltà all'inizio del campionato. Ovviamente la ritroveremo in lotta per i primi posti in campionato alla fine dell'anno, ma nel frattempo la delusione c'è. Letargici. 

Altra delusione tra le grandi è la Lazio di Pioli, quest'anno fa molta fatica la squadra a carburare, sembra disorganizzata, con distanze siderali tra i reparti, un Marchetti a dir poco deludente. Per il momento il tecnico è stato incapace di far brillare, se non a sprazzi, due grandi talenti come Felipe Anderson e Keita. Sfilacciati. 

Anche la Sampdoria può essere inserita tra le delusioni. Con Zenga subito in bilico sin dalla prima partita, un Cassano imbolsito e un'attitudine troppo difensiva, la squadra di Genova per il momento non ha saputo mettere a frutto la vena realizzativa di Eder, imprendibile quest'anno. Miglioreranno le cose con il nuovo allenatore? Vedremo. Speranza. 

Tra le delusioni va a finire anche la squadra di Genova, 13 punti in 12 partite, ruolino casalingo accettabile, trasferte indigeste. In piena lotta per non retrocedere, saprà Gasperini migliorare questa squadra? A livello societario che succede? Pasticcioni. 

Come non inserire in questa categoria anche l'Udinese? Una delle più brutte e povere di talento degli ultimi anni. Di Natale sembra aver esaurito la sua verve realizzativa, pochi giovani di valore, gioco così così. Non sarà facile per Colantuono. Invecchiati. 

The last but not the least, come dicono quelli bravi, (ehm, grazie), il Verona di Mandorlini, quasi stessa squadra dello scorso anno, con un Pazzini in più ma con i gol di Toni in meno, che è sembrata una mancanza gravissima per la squadra. Gioco brutto, grinta assente, enormi difficoltà. Riuscirà Mandorlini ha salvare la sua panchina ancora per molto? Vedovi (di Toni). 

Le conferme

Tra le conferme, e cioè chi sta rispettando il proprio cammino come prevedibile, inseriamo senza dubbio la Roma, a solo un punto dalla vetta. Ricominciare senza Gervinho e Salah sarà molto difficile per la squadra della capitale, che dovrà imparare a difendere meglio e a gestire le partite senza che sembri essere su un otto volante, soprattutto in Champions. Pazzi.

Buono anche il campionato del Napoli, a due punti dalla vetta, con un Sarri in più. La squadra ha subito digerito il cambio di allenatore, abbracciando i dettami del nuovi mister. D'altronde Benitez aveva fatto il suo tempo. Insigne e Higuain strepitosi, il secondo miglior gioco della serie A. Rinati.

Sufficiente il campionato del Milan, a 7 punti dalla vetta, a 5 dal terzo posto. Non una grande classifica, non un grande gioco, la squadra al momento è troppo discontinua e dipende totalmente da Jack Bonaventura. Chi l'avrebbe mai detto? Discontinui. 

Il Torino conferma appieno le sue caratteristiche, 3-5-2 marchio di fabbrica di Ventura, qualche sconfitta di troppo, ottimi giocatori in mostra come Baselli, scommessa vinta dalla società granata, ma al momento troppi su e giù. Altalenanti. 

Il Palermo è leggermente al di sotto delle attese, senza Dybala era prevedibile raccogliere qualche punto in meno, ma i 14 conquistati non giustificano affatto l'esonero di Iachini da parte di Zamparini. L'aggettivo è per lui, non per la squadra. Incomprensibile. 

Il Chievo, dopo un inizio al di sopra delle proprie possibilità, è notevolmente calato e si è assestato in fondo alla classifica. Servirà una cura rigenerante per tornare la squadra di inizio campionato, forse la sosta gli avrà fatto bene. Appannati. 

Il Bologna, dopo un inizio disastroso, con Donadoni è tornata a combattere, a giocare e a esprimere un calcio buono. Rossi tra i calciatori aveva ormai fatto il suo tempo. Rigenerati. 

Ultima in tutti i sensi il Carpi di Castori, sollevato dall'incarico proprio quando stavano arrivando delle partite abbordabili da giocare. Scelta infelice della società. Servirà una svolta per tornare a lottare come ad inizio campionato. Attesi. 

Godetevi il campionato, nonostante questo brutto periodo storico. Ce la possiamo fare. Speranzoso.  

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