venerdì 22 aprile 2016

Aveva ragione Spalletti

(immagine presa da www.sportfair.it)

Gli avvenimenti dei giorni scorsi, con Totti decisivo in quattro giorni con tre gol e quattro punti guadagnati dalla Roma, non hanno fatto altro che confermare che la gestione di Totti da parte di Spalletti è quella giusta. 
Le partite di Bergamo e quelle in casa con il Torino hanno confermato che il capitano giallorosso è ancora decisivo, ha i colpi del campione, una classe immensa, ma che deve essere centellinato proprio come sta facendo il tecnico toscano (da una parte Spalletti sta gestendo bene il calciatore, ma male la comunicazione, perché sminuire l'apporto di Totti come ha fatto dopo la partita con l'Atalanta, è decisamente sbagliato, ingiusto e penalizzante per un campione del genere, serve solo a tirarsi addosso le antipatie della tifoseria). Lo stesso Totti dovrebbe capire che questa potrebbe essere la sua fortuna anche per la prossima stagione, dovrebbe accettare di giocare 10, massimo 20 minuti a partita, per poi entrare e decidere i match, come solo i grandi campioni sanno fare. Totti è senza dubbio il calciatore tecnicamente più forte della serie A, tutti quelli che giocano al suo posto, da Salah ad El Shaarawy, da Dzeko a Perotti, sono decisamente inferiori sotto questo aspetto, ma hanno dalla loro parte l'età e una corsa che il capitano a 39 anni non può più avere. Entrando così nel finale, con gli altri stanchi, Totti potrebbe decidere le partite in pochi minuti grazie anche solo ad una giocata, ad un tiro da fuori, ad un calcio di punizione, o a un colpo di genio qualsiasi. Non serve ormai giocare 90 minuti, dover correre per tutto il campo per magari poi uscire stanco e senza soddisfazione, meglio decidere così, da campione le partite. Questa potrebbe essere un finale di carriera assolutamente entusiasmante e degno della sua storia di calciatore da leggenda. 
Pensaci capitano, pensaci...

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