venerdì 15 aprile 2016

L'ardua impresa di andare allo stadio in Italia


Andare allo stadio in Italia è diventata davvero un'impresa difficile, una mission impossible, tanto che ogni domenica le persone che decidono di andarci sono sempre meno, gli impianti si svuotano, mentre i divani si riempiono. D'altronde le tv pagano e le società sono interessate solo a questo. 
Qualche tempo fa decido, con leggerezza, di andare a vedere una partita di serie A, di cui non dirò le squadre coinvolte, perché credo che queste difficoltà le abbiano in tutte le città d'Italia. 

Non andavo allo stadio da ben 5 anni, dal 2011, e sembra un'eternità in termini di organizzazione e difficoltà logistica di andare ad una semplice partita di calcio. 

Passo 1: la tessera del tifoso

Come ben so, da qualche anno c'è bisogno di una benedetta tessera del tifoso per seguire la propria squadra in trasferta, fin ad ora non l'avevo mai fatta ma per fare il biglietto è assolutamente necessaria. Quindi mi collego al sito della mia squadra, riutilizzo foto vecchie di altri documenti, compilo il modulo online con millanta dati, pago, mi arriva la mail con il codice della tessera. Costo del tutto: 12,50 euro. Dimenticavo, ovviamente, se avessi sbagliato qualcosa, la foto, qualche dato o altro, i soldi non mi sarebbero stati restituiti e la tessera annullata. Tutto a favore del tifoso. Bene. Spero che tutto sia andato per il meglio e infatti dopo una settimana (sono stato fortunato, alcuni mi hanno raccontato di attese interminabili per riceverla) mi arriva questo pacco con la tessera, ma dalla lettera che la accompagna capisco che non è finita qui, la tessera non è attiva, va attivata portandola o allo stadio della squadra in questione, oppure in determinati punti vendita in cui può avvenire il riconoscimento. Una volta arrivati al punto vendita mi dovrò sottoporre ad analisi del sangue, alcool test, test di matematica, morra cinese ecc. Togliendo l'ultima parte è tutto vero. Il punto vendita più vicino casa mia è a 120 chilometri. Fortunatamente non serve presentarsi di persona, o forse sì, ma le biglietterie fanno un po' come vogliono, quindi capita che un mio cugino che deve venire a vedere la partita con me, debba recarsi nei pressi di un punto valido per il riconoscimento, gli do tutti i miei documenti, lui va e mi attivano la tessera... Un iter semplice e veloce che avrebbe scoraggiato molti, ma tant'è... Il primo passo per la conquista dello stadio è fatto! (ma quanta burocrazia...)

Passo 2: I biglietti

Per il settore ospiti sono disponibili solo 2000 biglietti, ma, chi non è iscritto a nessun club della squadra deve aspettare l'ultima settima prima del match per comprarli, perché i soci dei club hanno la precedenza. Quindi per avere il biglietto con certezza avrei dovuto spendere, 12,50 per la tessera del tifoso, 30 per la tessera del club, 25 per il biglietto, ben 67,50 euro per  essere certo di poter assistere ad una partita di serie A... Roba da pazzi. Insomma, ovviamente decido di non comprare i biglietti dal club e risparmiare 30 euro, se riesco vado a vedere la partita, altrimenti no. Primi segni di cedimento psicologico. 
Vengo a sapere che i club hanno risucchiato 1200 biglietti, ne restano 800. Qual'è il problema, ci si mette di buon ora davanti al pc, si aspetta aprano la vendita online ed è fatta. Ottimismo senza fondamento, la vendita è vietata online. Nel 2016 non vendiamo biglietti online. Evviva il progresso. C'è da fare la fila in qualche biglietteria. Cerco su internet i punti vendita che aprono il lunedì mattina presto, ne trovo uno, perché molti o non aprono il lunedì, o aprono tardi, quindi potrebbero finire i biglietti. Telefono al punto vendita per informazioni, mi dice che ci proveranno a fare questi dannati tickets. Bene. Il lunedì successivo di buon ora mi metto in macchina, e vado nel punto vendita che apre alle 9, per essere uno dei primi, vado alle 8 e sono il primo. Ormai è una questione di principio. Il tipo della ricevitoria mi dà dei foglietti di carta con una penna, devo addirittura fare i numeretti alle persone che verranno dopo. Ottimo. Almeno passo il tempo. Faccio i biglietti a questi poveri disgraziati come me e arrivano le nove,  ma vengo a sapere che la ricevitoria ha un tot di biglietti ordinati per parenti e amici, che deve fare prima di tutti. Legale o no che sia, la ricevitoria apre alle 9 e 10 circa, entro, sono il primo, ho il mio biglietto! Finalmente! 25 euro (?!?) e poi ci si lamenta perché la gente non va allo stadio. Chi lavora avrebbe potuto fare tutto questo? Ma qualcuno ci pensa a questo? No.

Passo 3: L'arrivo della squadra

Questa è una punizione che decido di infliggermi da solo, andiamo a vedere l'arrivo della squadra in un albergo nelle vicinanze,  lo faccio soprattutto per mio cugino più piccolo (diciamo di sì...) che non avrà molte altre occasioni di rivivere esperienze del genere. Andiamo lì e c'è una marea di gente in attesa. Arriva il bus, calca incredibile, i poliziotti ci tengono fuori dal piazzale invece di agevolarci nella visione di questi calciatori che scendono dal bus, ma all'arrivo del mezzo, si scatena il parapiglia, le forze dell'ordine non reggono più nessuno, la gente scavalca e va dentro distruggendo letteralmente una siepe, solo per vedere i giocatori dal vivo. Tanta repressione all'inizio, poi le forze dell'ordine si fanno sorprendere da una siepe. Bene. Inizialmente rimango fuori per non partecipare ad azioni così vandaliche, poi con più calma entro e non vedo assolutamente nulla. I calciatori ci fanno il piacere di salutare dalle finestre dell'albergo, c'è chi giura di aver visto anche figure celestiali, a me invece sembra di partecipare ad un grosso acchiappa la talpa, con calciatori che si affacciano in finestre diverse ogni tot di minuti. Decido di andarmene a casa. 

Passo 4: il giorno della partita

La partita è alle 15, primo problema è il parcheggio. Dopo il pranzo. Abito a 10 minuti dallo stadio, però per vedere una partita alle 15, per trovare parcheggio, parto da casa alle 12 e 30. 2 ore e mezzo prima. Parto, città blindata, passaggi segreti attivati, itinerari strani, polizia ovunque, di ogni tipo a deviare traffico e auto. Un caos. Riesco ad accedere ad un parcheggio, decido che è meglio mangiare fuori dallo stadio, quindi in macchina. Vedo che c'è molta gente che la pensa come me. Tutti in macchina a mangiare. Mangio il mio panino leggero, poca acqua perché i servizi igienici diciamo che non sono un granché, quindi meglio evitare. Finito il salutare cibo, decido di entrare per evitare le file del controllo più tardi. Trovo l'ingresso del settore ospiti, molta polizia, la partita è considerata ad alto rischio. Iniziano i controlli. Prima il biglietto con documento. Fatto. Secondo altro biglietto con visione del documento. Uno prende la carta d'identità, la guarda, ha dubbi se quello in foto sono io, lo passa ad un altro steward che decide che sono io. Bene, posso entrare. Vengo sommariamente perquisito, aspetto che perquisiscano mio cugino che ha una piccola sacca con i k-way anti pioggia dentro. Non lo avesse mai fatto. Parte la perquisizione, svuotano il sacchetto, trovano un giornale che ingenuamente abbiamo raccolto nei pressi dello stadio, sospettano sia un infiltrato dell'altra tifoseria. Gli chiedono se ha stemmi della squadra di casa da qualche parte, gli rispondiamo di no, può passare. Rimette tutto nello zaino, mentre fa questo un poliziotto ci invita ad andare ad aspettare dentro dopo 5 secondi in cui siamo impegnati nella ricostruzione del sacchetto. Vado in bagno, meglio del previsto, poi in curva finalmente. Trascorro le due ore più tranquille da quando ho deciso di andare allo stadio, anche se sotto la pioggia mi bagno dappertutto. Un dettaglio. 

Passo 5: il post partita

Partita ad alto rischio. Usciamo tutti insieme con i tifosi di casa, quelli venuti da fuori risalgono sui bus e se ne vanno. Quelli che invece sono della stessa città o delle zone circostanti, ma di tifo opposto, escono dal settore e sono subito in strada insieme ad i tifosi di casa. Partita ad alto rischio. Cosa succederà mai? Alcuni imbecilli si scontrano con alcuni tifosi di casa e si picchiano, si lanciano pietre e si danno aste di bandiere sulla schiena. Arriva la polizia in massa e ferma tutti presidiando la zona. Con qualche semplice precauzione tutto questo probabilmente si sarebbe potuto evitare, ma tant'è. Mentre sto uscendo sento urla, e vedo polizia e gente correre verso di me, negozianti impauriti chiudono le serrande, io mi posiziono vicino ad una parete fermo per evitare qualche manganellata, schiaffo e sassata che sia. Dopo qualche minuto di concitazione finalmente riesco ad arrivare alla macchina, fare due ore di coda e tornare a casa per le 18 e 30. Una bella giornata di sport. 

Se ci si chiede come mai la gente non va più allo stadio, in questo articolo ho tentato di dare qualche risposta. Traete voi le conclusioni. é più facile vederla in tv o dal vivo? Chi lavora ha tutto questo tempo a disposizione per burocrazia varia, biglietti, parcheggi, controlli e quant'altro? 
Questa è l'odissea di chi vuole vedere una partita di calcio. é tutto normale?    

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