martedì 12 maggio 2015

Il biglietto della lotteria.

(il biglietto dell'ultima partita di campionato)

Oggi tornerò a parlare di calcio, ma non del calcio "commerciale" (serie A, Champions League), ma di un calcio di nicchia, più genuino, quello regionale. Per capirci dall'Eccellenza in giù. La foto che ho postato potrebbe a prima vista dare l'impressione che debba parlare di lotterie o di giochi d'azzardo e invece no, quello che vedete nell'immagine non è uno dei novanta biglietti che alla prossima estrazione del lotto mi potrà servire per vincere un prosciutto o un uovo di Pasqua, no, quello è un biglietto di ingresso per una partita di un campionato di Promozione, praticamente la sesta serie del calcio italiano. Ho una forte passione per il calcio che in tempo di disoccupazione "occupa" parecchio tempo, in quanto ormai le partite si giocano sette giorni su sette. Ma oltre al calcio professionistico seguo con la stessa passione la squadra della mia città che attualmente milita nel campionato di Promozione, dopo essere l'anno scorso retrocessa dall'Eccellenza dopo un drammatico (almeno per me, mi veniva davvero da piangere a fine partita) play out.
Seguo la squadra della mia città da 25 anni, da quando mio padre portò me e mio fratello a vedere le partite allo stadio (allora era ancora uno stadio decente, stiamo parlando dei primi anni novanta), dopo aver constatato questa forte passione che avevamo per il calcio. La squadra per la prima volta nella storia era stata promossa nei Dilettanti e per questo poteva contare di un forte seguito (ormai svanito da tempo). Quindi i miei primi ricordi sono di partite in cui lo stadio era strapieno di gente, partite combattute, giocatori di un certo livello e purtroppo anche di episodi di violenza piuttosto gravi all'esterno degli stadi. Quando c'era un derby le tifoserie si davano puntualmente appuntamento da qualche parte per darsele di santa ragione, così come poteva benissimo accadere al termine della partita. Ricordo benissimo un giorno in cui uscii dallo stadio ed erano in corso tafferugli mentre in un'altra partita i tifosi ospiti furono scortati e dall'esterno lanciavano sassi verso di noi all'interno...L'organizzazione della sicurezza negli stadi è sempre stata "eccellente", ma almeno allora non si toglievano i tappi di plastica dalle bottiglie d'acqua. Si poteva bere in santa pace. 
Oltre a questi sconcertanti episodi  ricordo tanti bei momenti di calcio, di tifo appassionato, partite epiche, storiche per questa città. Davvero ottimi ricordi di sport. 
Dopo qualche anno la squadra praticamente sparì scendendo fino alla terza categoria e da lì per un po' non la seguii più , colpevolmente, perché la maglia della propria città non si dovrebbe abbandonare mai. Ma non c'erano persone serie alla guida e quindi non me ne interessai più. Questo finché qualcuno non mise mano al portafogli e ricominciò a fare (più o meno) seriamente le cose, riportando la squadra più in alto, dalla terza categoria fino all'Eccellenza. Una cavalcata esaltante, diversi campionati vinti. Il passaggio decisivo avvenne tramite l'acquisto del titolo di un'altra società di una città vicina. E già, anche questo si può fare, cioè acquisire i titoli sportivi di un'altra squadra e giocare nella categoria di questa ultima, giocando per un anno con  il nome della vecchia squadra e quella della nuova contemporaneamente. Il tutto in nome della sportività. Ma andiamo avanti, se ci fermassimo alle contraddizioni del calcio non finiremmo più di scrivere. 
In quel periodo il seguito alla squadra fu incredibile, in tutte le trasferte i nostri tifosi riempivano tutti gli stadi (meglio dire campi) e purtroppo si segnalavano ancora per gravi episodi di violenza e devastazione. Una parte dei cosiddetti "ultras" seguono la squadra solo per questo, il calcio lo trovano interessante solo perché in Italia sembra essere un territorio franco dove si può fare qualsiasi cosa. 
La squadra era di moda perché vinceva, tanto che una volta assestatasi in Eccellenza la maggior parte del pubblico sparì, la lotta per la salvezza non è poi il massimo per loro. Ma non per me e per quelli come me che attualmente seguono ancora la squadra e stiamo parlando di cento persone, non di più. Domenica scorsa nello scontro decisivo per la salvezza, si potevano contare al massimo 150 persone, di cui una cinquantina muniti di biglietto della lotteria, mentre chi conosce la proprietà puntualmente non paga. Molti per non pagare seguono la partita da un ponte che si affaccia sul malandato stadio, che è poi il settore migliore per vedere la partita per bene dall'alto. Ebbene sì, stadio all'avanguardia con ponte-tribuna. Magnifico. 
Per ritrovare la genuinità del calcio bisogna seguire questi campionati, dove in piccolo però succede quello che di solito avviene nei campionati maggiori. Spesse volte si assiste a partite diciamo accomodate, ad arbitraggi a dir poco sospetti, dove le squadre che occupano i primi posti hanno un occhio di riguardo da parte della terna arbitrale, a volte  anche due...Questo accade anche in serie A, ma è da queste categorie che vengono gli arbitri che poi fanno carriera e raggiungono le serie maggiori, quindi cosa ci si potrebbe aspettare di meglio da loro? Imparano da subito come funziona. 
Il bello di questo calcio è che la mia squadra in uno scontro importantissimo per la salvezza della categoria si presente con undici titolari e tre sole riserve, senza neanche il portiere in panchina. Se si fosse fatto male il portiere titolare  si sarebbe poi proceduto ad un sorteggio tra gli spettatori per occupare il ruolo, estraendo tra quelli che avevano il biglietto numerato (a qualcosa servivano questi magnifici biglietti!). Fortunatamente un solo infortunato e partita vinta, gioco bruttino, campo in pessime condizioni con erba alta, rimbalzi del pallone irregolari, linee del campo storte. Una volta l'addetto al campo dimenticò la carriola per fare le linee in mezzo al campo e la partita ritardò di diversi minuti...Può davvero succedere di tutto, è questo il bello.
La passione per il calcio è anche questo, una salvezza in Promozione diventa importantissima, soprattutto per chi segue la squadra, così come una retrocessione può trasformarsi in tragedia. Sportivamente parlando. L'anno scorso infatti dopo un drammatico play out la squadra retrocesse, in quel caso andai in trasferta a vedere la partita, e alla fine mi emozionai nel vedere quegli undici ragazzi che tanto avevano lottato per la nostra città piangere in mezzo ad un campo. Emozioni forti, in qualsiasi categoria questo accada. E pensare che la squadra vincitrice l'anno seguente non si  iscrisse al campionato... 
La serietà del calcio italiano ad ogni categoria è davvero lodevole. Ma se comincio a scrivere di questo non finisco più. 

P.S. Anni fa alla prima giornata diedero questi biglietti numerati da lotteria mettendo però in palio una colazione in un bar della città. Non vinsi. 

Altro post sul calcio qui: I pericolosissimi tappi di plastica 


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